I 10 miti sull’amore Febbraio 3, 2017 – Pubblicato in: Psicologia della vita quotidiana

Forse è difficile da credere, eppure vi assicuro che, in alcuni casi, l’infelicità in amore può dipendere dallo scarto esistente fra le nostre convinzioni e la realtà che si sta vivendo.

In questo articolo vorrei parlarvi di 10 convinzioni riguardo l’amore romantico, molto comuni nella nostra società e messe in luce dagli psicologi di coppia, che possono portare fuori strada nella valutazione e considerazione della relazione di coppia, che possono interferire con l’obiettivo, da tutti desiderato, di avere una relazione sana e soddisfacente.

È un dato di fatto che i sentimenti amorosi siano influenzati da fattori socio-biologici e culturali, questo significa che la società, la cultura e l’apprendimento individuale possono definire una concezione dell’amore non reale, o meglio, non corrispondente al sentire profondo della persona che ha un contatto autentico e consapevole con se stesso e con gli altri (sentimento questo in gran parte dei casi ignorato o sconosciuto ai più).

Il principe non sposa sempre la principessa, l’amore non ce la fa sempre a superare tutti gli ostacoli che si incontrano nel cammino, non è facile realizzare un colpo di fulmine e vivere da quel momento in poi il sogno romantico hollywoodiano.

Attenzione! Questo non significa che non esiste il romanticismo o che bisogna guardare all’amore con una sorta di lente della razionalità. Sarebbe tristissimo. Sto dicendo che è importante vivere la propria storia senza farsi distogliere da miti che contrastano la possibilità di essere nella relazione e coglierne gli aspetti di benessere, o al contrario essere nella relazione e coglierne le potenzialità distruttive.

Cosa sono le convinzioni

Le convinzioni che deviano la considerazione del vissuto personale sono i miti o le credenze conosciute e sostenute dalla maggioranza delle persone, che non sono veritiere né sono state validate in alcuna maniera dall’esperienza, eppure sono trasmesse di generazione in generazione. Esse corrispondono a modalità esplicative particolari, selezionate nel corso dei secoli o degli anni, che danno senso a situazioni complesse o che non hanno avuto spiegazioni immediate; riportano a modi per risolvere problemi insoluti, sistemi creativi per fornire risposte a dilemmi e domande particolarmente ampie. Si apprendono fin dall’infanzia e possono fissarsi e/o essere reiterate nel corso della propria vita.

Le 10 convinzioni sull’amore… da guardare con sospetto!

1. L’altra metà

Ci piace credere che ognuno di noi è la metà della luna, la metà di un frutto, di una mela, di un’arancia (dipende dai paesi) e che la vita si realizza “solo” quando incontriamo l’altra metà. Non si nasce interi, si nasce a metà e nella vita hai la responsabilità di cercare l’altra metà!

Come la psicologia insegna, un individuo è una persona completa e non ha bisogno di qualcun altro per completarsi, avere un/a compagno/a è una scelta personale e/o una occasione congiunturale, non è un requisito indispensabile per incontrare la felicità.

Da questo ne deriva che non esiste un’unica persona che detiene le caratteristiche adatte a incastrarsi con noi, non è solo una persona che è totalmente corrispondente a noi e preconfezionata dal destino e dall’universo, ma siamo noi che decidiamo quali qualità cercare nell’altra persona, quale eleggere come colui o colei che possiede quegli aspetti suscettibili di condividere il nostro progetto di vita.

Ed è molto probabile che nel mondo ci sia un certo numero di persone che risponde alle nostre aspettative e che sia candidato all’innamoramento!

2. Le errate convinzioni sulla gelosia

La gelosia non è segno di amore, può far parte dell’amore ma spesso è il segno di una insicurezza o di una relazione di dipendenza. È da qui che si deve partire per operare una valutazione e cercarne consapevolmente le ragioni della propria o altrui gelosia. Talvolta è una delle emozioni che può deteriorare il rapporto di coppia, soprattutto quando riguarda proiezioni sul partner di contenuti personali.

Una relazione deve basarsi sulla libertà e sulla fiducia, la gelosia può esserci ma non deve mai superare certi limiti e soprattutto ha senso quando ha che fare con situazioni reali a cui si è esposti e non può invece essere nutrita solo dall’immaginazione.

La fiducia è la base di una relazione ma non può corrispondere al controllo, se accade vuol dire che da qualche parte c’è una ferita su cui è importante porre l’attenzione.

3. Convinzione sull’onnipotenza dell’amore e che l’amore può tutto

Tutto ciò che riguarda la narrazione dell’amore, il cinema, il romanzo, la fiction, descrive di solito due persone innamorate che devono superare numerose difficoltà e ostacoli ma che alla fine restano sempre uniti. Il messaggio implicito quindi è che alla fine l’amore trionfa ed è tanto più forte quante più avversità ha oltrepassato.

Ma siamo sicuri che sia sempre così?

Non può invece accadere il contrario? Vale dire che, a seconda delle caratteristiche e delle esperienze di vita di una persona, potrebbe succedere che le varie peripezie, infortuni e sfortune possano logorare la capacità e la motivazione a stare insieme. Vedere compromessa da eventi esterni o ragioni specifiche (lontananza, lutti, malattie, intrusioni di familiari, inadeguatezze, rinunce, problemi economici, conflitti ecc.) la possibilità di essere felici insieme, può rendere una coppia inquieta e non più desiderosa di perpetuare una lotta estenuante e senza via d’uscita.

Anche se è dura, a volte la separazione può preservare l’amor proprio e consentire un rinnovamento, oltre alla possibilità di lasciare che l’altro si occupi di sé e della sua ricostruzione.

4. Convinzione sulla conflittualità di coppia

Effettivamente qui abbiamo due versioni della medesima cosa: alcuni pensano che la coppia che discute sia positiva, altri ritengono che troppe discussioni facciano male all’amore.

Direi che… dipende da come e su cosa si discute! Nella comunicazione interpersonale c’è un aspetto di contenuto ed uno di relazione. Il contenuto della conflittualità e come le persone comunicano fra di loro quando hanno idee diverse, fanno la differenza sul peso del conflitto e sulla salute della coppia.

Non è importante avere sempre le stesse idee, discutere non è il male assoluto, è semplicemente una differenziazione nella forma di pensiero. Se però le questioni alla base del conflitto sono aspetti fondamentali delle due persone, se attengono a regole implicite o esplicite fondanti della coppia, questo può rappresentare un serio problema. Così come la forma attraverso la quale si affronta la discussione – ossia il tono, la modalità verbale o fisica, la manipolazione – è la chiave per comprendere quanto quella discussione abbia a che fare con un confronto evolutivo e quanto invece sia distruttiva.

5. Convinzioni sull’innamoramento

L’innamoramento è uno stato psicofisico ed emotivo che si percepisce fondamentalmente come euforia, bramosia, coinvolgimento e passione. Quindi il vissuto è fondamentalmente emotivo. Eppure tutto questo accade anche… su base ormonale.

È per questo che il nostro stato psicofisico ed emotivo non può permanere a lungo in queste condizioni. Ve lo immaginate come affrontereste la giornata se l’euforia e tutto il resto fossero la condizione base della vostra esistenza? L’innamoramento euforico deve avere una durata limitata, il nostro corpo sa come preservare la sua sopravvivenza. Dal punto di vista filogenetico l’uomo ha imparato a “gestire” e a “collocare” le emozioni in uno spazio e un tempo più o meno definito. E così abbiamo fatto anche noi nel corso della vita, abbiamo imparato a regolare le nostre emozioni fin dalla nascita. Tutto ciò non è un processo facile e forse non ha mai termine. Ci sono delle ragioni biologiche per cui esiste il corteggiamento, la vicinanza, la distanza, la seduzione, l’accoppiamento…

Nel corso di una relazione è importante tener conto di tanti fattori e di essere consapevoli dei sentimenti, ma non si può vivere di solo innamoramento né considerare questo come la parte più forte dello stare insieme.

Anche Zygmunt Bauman “Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi” e Francesco Alberoni “Innamoramento e amore”.

6. Convinzioni sull’esclusività del partner

Si asserisce e si è convinti che se si ama il proprio partner non si proverà mai un’attrazione per qualcun altro. Ne conseguirà che se si prova attrazione per una persona al di fuori della coppia, questo è un segnale nefasto che preannuncia la fine di un amore.

In realtà questa è una convinzione funzionale ad avvalersi dei benefici collegati alla stabilità della relazione, anche se spesso non se ne è consapevoli.

Nel corso della vita si incontrano tantissime persone, è naturale poter nutrire una particolare attenzione o curiosità nei confronti di qualcuno diverso dal partner. Ma questo non conduce direttamente al tradimento del sentimento o del progetto di vita che si possiede e sul quale si è fatto un investimento da più punti di vista.

Diverso è quando il sentimento non è garantito da una persona consapevole e sicura di sé e delle proprie scelte, o deviata da forme di potere narcisistico.

Se si assume che si deve garantire la totale esclusività, ne consegue che una semplice attrazione può indurre insicurezza soprattutto in se stessi. La persona attratta da qualcuno può chiedersi: cosa mi sta succedendo? Non amo più il mio partner? Si cominciano a fare dei confronti, ci si impaurisce o ci si sente inebriati, non si capisce bene se quel tremore è paura o eccitazione anche perché danno le stesse sensazioni… questo stato può condurre a dei ragionamenti dalle conseguenze errate.

Se la persona non si fa distrarre e impara a conoscersi e ha regolato nel tempo le sue emozioni, non può sbagliarsi. Può avere dei dubbi momentanei, degli stimoli che impara a gestire, che poi risolverà se sa giustamente collocarli.

Se si fa ingannare dal mito dell’esclusività si confonde e non riesce più a ritrovarsi.

7. Convinzioni sull’unione

Si crede che entrambi i membri della relazione siano UNO.

In realtà una coppia è formata da due persone separate e indipendenti, con due storie diverse e personali. E la coppia è… più della somma dei due partner. Vale a dire che occorre considerare i diversi piani della relazione e non dare per scontata l’unione come l’unica forma in cui si può esprimere la forza della coppia.

L’unione è una risorsa, come lo sono l’indipendenza e la considerazione della dualità.

L’unione aiuta a sentirsi parte di qualcosa di più importante, di un progetto di vita.

L’indipendenza aiuta ad avere e preservare i propri amici, spazi sociali e ricreativi.

La dualità aiuta il confronto.

8. Convinzione dei poli opposti

La coppia deve riconoscere il proprio personale equilibrio. Non c’è una regola che vale per tutti.

Non è vero che solo gli interessi comuni, la simmetria degli interessi crea la coppia innamorata. Ma non è vero neanche il contrario, ossia che la coppia debba necessariamente essere complementare.

Complementarietà e simmetria possono manifestarsi entrambe come modalità relazionali, come capacità espressive e come bisogni, diversi in diversi momenti della vita della coppia.

9. Convinzioni sulla convivenza e il matrimonio

Si è convinti che la convivenza e il matrimonio siano l’unica forma che la relazione può intraprendere nel tempo.

Eppure ci sono persone che possono vivere bene differenti forme di vicinanza in amore. Non tutti sono fatti per la convivenza e il matrimonio e soprattutto possono non esserlo in situazioni specifiche della vita (dopo una separazione, in un momento particolare della carriera ecc.).

L’impegno reciproco è un impegno profondo, un sentire realmente di appartenere all’altro e viceversa tanto quanto si appartiene a se stessi. È importante sentire che convivere è una scelta e non un’imposizione. È importante sentire che si può godere di quella condizione dello stare insieme più che del vivere singolarmente, ma questa non dovrebbe essere una convenienza o un tributo sociale. Bensì una scelta.

10. Convinzioni sulla coppia

Non fate riferimento a immagini di coppia o a coppie ideali e/o idealizzate.

Vivete e incuriositevi della vostra coppia. Ogni coppia è un sistema a sé e in quanto sistema contiene una complessità da esplorare e conoscere.

Ringrazio vivamente per i contributi forniti da colleghi e dalle loro esperienze terapeutiche, da amici e dai miei pazienti. G.M.

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